Lunedi, giorno libero. E quindi ? Si raccatta l'ottimo Marino Musina della Cooperativa "La Vigna" in trasferta a Roma, direttamente dall'Oltrepò Pavese. Di quest'uomo e del suo lavoro di vignaiuolo abbiamo parlato in qualche post precedente, sempre in tono malevolo peraltro, sottolineandone l'aspetto sobrio ed il look da eretico del'300. Dicevamo: raccattiamo il Marino - nomen omen - e lo portiamo in giro per locali "amici".
Prima visita: L'insolita Cantina (zona Laurentina, Via dei Corrazzieri 32) gestita dalle due insolite cantiniere Giulia e Fiammetta. Arrivo un'oretta buona in ritardo e il Marino s'è già sturato quasi una bottiglia di bonarda. Vabbè.
Prima visita: L'insolita Cantina (zona Laurentina, Via dei Corrazzieri 32) gestita dalle due insolite cantiniere Giulia e Fiammetta. Arrivo un'oretta buona in ritardo e il Marino s'è già sturato quasi una bottiglia di bonarda. Vabbè.
L'Insolita Cantina è una piccola enoteca che propone vini provenienti da agricoltura biologica, biodinamica e naturali, cibo con prodotti a km zero e prodotti provenienti da cooperative sociali (ad esempio le birre di PausaCafè prodotte dai detenuti del carcere di Saluzzo o i dolci della Banda Biscotti del carcere di Verbania), nonché birre artigianali, alla spina e in bottiglia.
Argutamente ci posizioniamo al bancone, io mi faccio due birrette ("Zest" di Extraomnes e "Olim Palus" del Pontino), Marino ci dà giù di bonarda, ci mangiamo due trittici di polpette, mentre quelle povere donne lavorano come forsennate e son costrette a sentire per due ore le baggianate che riusciamo a produrre.
Ottimo pranzetto, una genziana di Nonno Vladimiro e un caffeuccio equosolidale per chiudere.
Dalla Laurentina all'Ostiense (al civico 181, per la precisione) e si va a fare un salto al Verde Pistacchio: inaugurato lo scorso giugno, è un po' ristorante, un po' caffetteria, un po' bistrot (anche se non so che vuol dire) e mette insieme le esperienze nel campo della nutrizione, del buon cibo e della cucina, del beverage, oltre all'attenzione per l'ambiente da parte di Camilla, Paola, Raffaele e Francesco.
Io mi bevo una "Tainted Love" di Extraomnes, mentre costringo Marino a bersi un vino della casa. "Ma non posso portarmi una Bonarda ?" mi dice lui, ed io gli spiego che non è urbano portarsi il vino da casa, quando si va nei locali degli amici.
Ringraziamo, salutiamo e via coll'ultima tappa: il Buskers Pub di Mirko Caretta e soci ! Due passi e siamo in Via Leonardo da Vinci 287/289, zona metro San Paolo: Mirko, già animatore del Bir & Fud Beershop di via Luca Valerio (zona Marconi), prima dell'estate s'è lanciato assieme a Valerio, Mauro e Gianluca in questa nuova avventura. 12 (dodici) birre alla spina, italiane e straniere, bottiglie a destra e a manca, i "sanpietrini" del sommo Bonci pieni di qualità, i dolci di Andrea De Bellis, le collaborazioni con la gelateria Otaleg e tanta, tanta altra roba...
Prima che Marino possa dire: "ma qui ce la possiamo bere una Bonarda ?" il buon Briatore mi propone la "Dafne" di Opperbacco, ottenuta con lieviti da vino...
Il Marino mi guarda perplesso, poi la butta giù con una faccia che dice: "Ma non era meglio... una Bonarda ???". Problemi che possono capitare quando si va in giro con amici enoici (o enotici, o come se dice...).
Giunti quindi ad un buon punto di rosolatura, torniamo verso i nostri lidi. E con tutto il rispetto per gli amici che operano tra i "classici" Pigneto e Sallorenzo, direi che il triangolo Marconi, Laurentina e Magliana comincia a piazzare qualche buon colpo...
Ringraziamo, salutiamo e via coll'ultima tappa: il Buskers Pub di Mirko Caretta e soci ! Due passi e siamo in Via Leonardo da Vinci 287/289, zona metro San Paolo: Mirko, già animatore del Bir & Fud Beershop di via Luca Valerio (zona Marconi), prima dell'estate s'è lanciato assieme a Valerio, Mauro e Gianluca in questa nuova avventura. 12 (dodici) birre alla spina, italiane e straniere, bottiglie a destra e a manca, i "sanpietrini" del sommo Bonci pieni di qualità, i dolci di Andrea De Bellis, le collaborazioni con la gelateria Otaleg e tanta, tanta altra roba...
Prima che Marino possa dire: "ma qui ce la possiamo bere una Bonarda ?" il buon Briatore mi propone la "Dafne" di Opperbacco, ottenuta con lieviti da vino...
Il Marino mi guarda perplesso, poi la butta giù con una faccia che dice: "Ma non era meglio... una Bonarda ???". Problemi che possono capitare quando si va in giro con amici enoici (o enotici, o come se dice...).
Giunti quindi ad un buon punto di rosolatura, torniamo verso i nostri lidi. E con tutto il rispetto per gli amici che operano tra i "classici" Pigneto e Sallorenzo, direi che il triangolo Marconi, Laurentina e Magliana comincia a piazzare qualche buon colpo...
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