Fragoline,
genziana e preacquisto. Ma anche di crisi, burocrazia, prezzo
sorgente e tant'altro. Di tutto questo parliamo incontrando “Nonno
Vladimiro” in un assolato sabato a Contigliano, presso Rieti.
Quello che noi chiamiamo Nonno Vladimiro – con un misto di affetto
e spudorata ironia – null'altro è che Vladimiro Fioravanti, da
anni nostro collaboratore e amico, alle prese con la sua ultima
creatura, ovvero l'Opificio Fontecerro Nord, laboratorio di infusi e
macerati a freddo.
Con
la consueta cortesia accetta di ospitarci a pranzo e noi, oltre a
sbafargli a scrocco tutto il possibile, approfittiamo per fare una
sorta di chiaccherata/intervista. L'esordio però non è dei più
concilianti:
La
Tana: Allora nonno, come andiamo ?
Nonno
Vladimiro:
Tanta rabbia, rabbia e infinitamente rabbia. Nel mercato non ci si
può proprio stare: infinitamente piccolo per i sogni, le
aspettative, i desideri. Così come fuori non ti ci fanno mettere:
brutta epoca fatta di coercizioni ed idiozie. Questo il mare entro
cui navighiamo tutti!!!
LT:
Vabbè, facciamo le cose con calma. Raccontaci tutto
dall'inizio.
NV:
Ho cominciato dapprima a raccogliere consigli e ricette, nella
sconfinata sapienza popolare, la più minuta, nel ricordo dato a
voce, senza segreti, perché è bene saperlo, la ricchezza è fatta
di tanto altro. La radice, la genziana, non si può raccogliere ,
ma tutti ce l’hanno, retaggio del brigantaggio, e ciascuno la
lavora alla sua maniera: non c’è per definizione un infuso uguale
all’altro. Ogni casa ne ha uno, in Abruzzo e nell’alto Lazio. Il
vino, la radice, lo zucchero e l’alcool. E ognuno c’aggiunge
altro.
LT:
All'epoca di cosa ti occupavi ?
NV:
Avevo il locale a Paganica “Nel Bosco di Bistorco” e un ragazzo,
soprannominato il Boxeur, consueto frequentatore, mi invita a casa
un pomeriggio: conosco la nonna di Campotosto, i fratelli, il Papà,
la Mamma e tagliano formaggio e salame. Parole e risate, un bicchiere
di vino poi il padre mi porta giù in cantina e mi dice “Tu al
locale te lo devi fare il digestivo!” e da uno scaffale prende una
bordolese sigillata con cera d’api e su l’etichetta scritta a
mano come gli antichi amanuensi dei comuni che scrivevano le carte
d’identita con tutte le lettere con i ghirigori “Genziana fatta
da me con le radici del Gran Sasso: 1995” era un anno dopo. Me
l’affida dicendomi: ”si fa così: …”, senza copyright, e poi
mi porta su ad assaggiare l’ultima che aveva prodotto.
LT:
Ma dalla produzione “casalinga” in poi il passo non è semplice,
immagino...
NV:
Sei
mesi per capire come si conseguono le autorizzazioni per produrre
liquori. Prima la ricerca su internet, la visita ai siti della
Agenzia delle Entrate, la scoperta casuale della esistenza
dell’Agenzia delle Dogane, colloqui con i commercialisti, il
contatto con una azienda di software siciliana che si occupa dei
sistemi delle accise, senza riuscire a capire da dove partire...
LT:
E per quanto riguarda la realizzazione del laboratorio ?
NV:
Fare tutto a norma è stata una grande ossessione, a volte penso
inutile. L’Haccp credo consista in un grande imbroglio il cui fine,
salvaguardare la salute del consumatore, sia stato ipocritamente
adoperato per giustificare la grande
globalizzazione/industrializzazione del cibo che fa del principio
della “asetticità” la costruzione di un nuovo mondo innaturale.
LT:
E quindi in questo contesto, come si colloca l'Opificio ?
NV:
Opificio qui conta come suono morbido e delicato... Un piccolo
laboratorio dove lavorare con maestria piccole quantità, facendo
tesoro dei segreti del tempo, con l'umile e grande voglia di imparare
altro.
LT:
In questi anni abbiamo avuto occasione di assaggiare ripetutamente il
risultato di questo lavoro, che sia genziana, genzianella, rataffia,
fragolino o fragolvini... Parlaci ora della produzione !
NV:
Prima
di tutto la serra, non per produrre ma per tirare su il seme .
Partire dalla terra seguendo percorsi compatibili... Dal seme alla
pianta, dal seme… alla fragolina di bosco . Una procedura lenta,
minima, di avvio. Questa è l’epoca dove è obbligatorio
partire dal seme, avere la certezza dell’origine, pensare che il
futuro sia possibile e non modificato geneticamente.
Oggi
la coltivazione si sposta da Contigliano ad Orvieto. Le Fragoline di
bosco coltivate a Contigliano stanno dando origine ad una infinità
di fiori e frutti e nonostante le temperature inclementi, a maggio
saranno spostate nel Comune di Orvieto nei boschi del Monte Peglia
presso un area appositamente predisposta, una bio-serra protetta,
dalla Comunità Ospitale “la Terra del Sorriso” . L’obiettivo è
di soddisfare l’intero fabbisogno del Laboratorio nella produzione
del Fragolino , dei Fragovini e della Grappa alle fragoline, e di
poter proseguire le collaborazioni per la preparazione dei biscotti e
dei cioccolatini. La cosa bella di questa esperienza è stato
scoprire che le “pignette” d’abete rosso e l’aglio sono soci
stretti delle fragoline.
Per
quanto riguarda la genziana, mi rifornisco da BioKyma – una azienda
che rifornisce moltissime erboristerie, in particolare sono radici
che vengono dal Montenegro. Le ciliege invece vengono da
Montelibretti, quindi dalla Sabina.
LT:
Creato il laboratorio, organizzata la produzione... Com'è andata
invece la diffusione del prodotto?
NV:
Il prodotto parte controcorrente: chi lo acquista lo apprezza e lo
riprende. Il tentativo è di dotarlo di una propria autonomia a 360°
e allora qualche fiera, le degustazioni e le combinazioni ed
accostamenti a piatti speciali come è accaduto, d'inverno a La Tana,
o d'estate ad eventi come “L'Assalto al Castello” a Contigliano.
Cominciamo a raccogliere i primi risultati lusinghieri dopo un anno
di lavoro, con una solida rete di consumo soddisfatta dalla
particolarità dei prodotti.
All'orizzonte
la possibilità di estendere e rendere più solida l'esperienza .
Creare un posto di lavoro in più è possibile e costituisce la prima
vera ambizione. Ma l'orizzonte è là. E da qua bisogna arrivare là.
LT:
Mi sembra però che, nonostante le premesse e le prospettive, ci sia
sempre una certa sofferenza...
NV:
E' una fase brutta e preoccupante, per chi lavora e non. Le
condizioni di vita sono diventate faticose per tutti e piccole
esperienze come la nostra sono in grossa difficoltà. Le strade
d'accesso al credito sono sbarrate, tranne per chi i soldi li ha già.
A chi resta fuori, rimane solo da giocarsi la vita (ed i suicidi sono
di piccoli produttori, di cassintegrati, di chi ha avuto la sentenza
di precario a vita o di chi dal lavoro è stato sbattuto fuori).
Un'altra marcia sembra impossibile e della globalizzazione si vede
solo il volto arcigno della riduzione della libertà, dei diritti e
delle condizioni di sopravvivenza.
LT:
E quindi nasce la proposta di pre-acquisto...
NV:
Il senso della iniziativa: recuperare liquidità fuori dai circuiti
che negano l'acceso .E in un epoca in cui è difficile per tutti! A
questo si ispira il pre-acquisto: mette questa piccola esperienza in
condizioni di recuperare le risorse offrendo, in cambio, un prodotto
di qualità ad un prezzo il più possibile attento . Ma soprattutto
aiuta il laboratorio a raggiungere quel “Là” che agogna, lo dota
di prospettiva e futuro.
LT:
In soldoni?
NV:
Acquistare in anticipo blocchi da 20 litri di genziana al prezzo
sorgente, scontato di un ulteriore 25 per cento...
LT:
Che vuol dire trovare un certo numero di “grandi sottoscrittori”
oppure organizzare dei gruppi di pre-acquisto!
NV:
Esatto!
LT:
Perfetto ! Prima di concludere: oltre a questa proposta di
pre-acquisto, oltre alla Grappa alle Fragoline, di cui non abbiamo
ancora sentito neanche l'odore, oltre ai cioccolatini ripieni fatti
in collaborazione con la Cioccolateria Napoleone di Rieti, abbiamo
qualche altra novità ?
NV:
nel
Laboratorio
c’è anche la grotta: era un ex macelleria e c'ho trovato dentro i
vecchi ganci in ferro in cui venivano fatti stagionare i salumi, 30
anni fa. Si presta per le procedure di affinamento e invecchiamento
nelle botti in rovere della genziana: anche se era stata progettata
all'inizio dell'avventura, per il natale 2012 sarà possibile
assaggiarne i frutti. A la Tana faremo l'inaugurazione e la
presentazione della prima bottiglia!!!
Chiudiamo
qui la chiaccherata con Vladimiro Fioravanti, invitando chi fosse
interessato, a fare un salto in Tana ad assaggiare i prodotti
dell'Opificio FonteCerro Nord – approfittando di una grossa
promozione che stiamo facendo sui prodotti di cui sopra e sapendo che
– ovviamente – ci si può prenotare per il preacquisto anche qui
da noi. Vi si aspetta!!!
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